Comprare in un mercato tradizionale significa acquistare prodotti stagionali e di produzione locale. Questi sono anche conosciuti come prodotti a chilometro zero, poiché vengono consumati nel luogo in cui sono prodotti. Questo modo di comprare e consumare ha un alto impatto positivo sulla nostra salute: la stagionalità implica varietà nella nostra dieta, preferenza per il cibo prodotto localmente e minori livelli di consumo di cibo trasformato.

Per valorizzare e preservare il cibo tipico, di alta qualità e prodotto tradizionalmente, per lo più a mano, in tutti i paesi del Mediterraneo si applicano le denominazioni di origine protetta (DOP) e le indicazioni geografiche protette (IGP). Queste comprendono non solo i prodotti elementari, ma anche le loro preparazioni ed elaborazioni.

Il cibo tradizionale è conosciuto anche come slow food e real food. Si tratta di un cibo preparato secondo ricette tradizionali utilizzando prodotti tipici locali e stagionali: esso preserva la gastronomia locale in quanto espressione culturale e valore distinto ed essenziale di identificazione di ogni luogo, regione.

Slow food e real food sono movimenti sociali emersi nell'ultimo decennio per incoraggiare, educare le persone a modi di mangiare più sani e sostenibili. Essi sostengono la necessità di cibo sano, locale e stagionale, consumato lentamente, in modo frugale e con una lavorazione minima. Questi movimenti cercano di riposizionare l'atto del mangiare come un'occasione della vita che merita attenzione, cura e a cui va data adeguata importanza.